A Christmas Carol (2009)
Ebenezer Scrooge: un nome che vi dimenticherete, un cognome che non vi scorderete! Scrooge è un vecchio con un cuore al quale il tempo non è stato in grado di smussare, ma solo di indurirlo, rendendolo duro, impenetrabile e di ghiaccio. Scrooge è un vecchio che non conosce l’amore e se mai l’avesse conosciuto da tanto tempo se l’è scordato. Senza amore non si può conoscere la felicità e con un cuore freddo come il suo la felicità non si può che odiarla e la bontà d’animo non è fatta per un vecchio come lui, neanche a Natale. Quel vecchio avaro conosce solo il denaro e la solitudine, ormai diventata abitudine. Ma una notte nella sua casa vuota e buia tre entità si presenteranno al suo cospetto dandogli la possibilità di ritrovare quella felicità dimenticata da troppo tempo. A Christmas Carol è un film d’animazione del 2009 diretto da Robert Zemeckis regista di film cult come “Ritorno al futuro” (1985). Per girare il film fu utilizzata la tecnica della “performance capture” meglio conosciuta come “motion capture”; molto semplicemente all’attore viene fatta indossare una tuta con dei sensori e un computer registra i movimenti e le sue espressioni, successivamente verrà ricreato il personaggio animato. Tutto il film è stato realizzato con questa tecnica. Nel film a vestire i panni di Ebenezer Scrooge troviamo il camaleontico Jim Carrey che riesce ad arricchire il suo personaggio attraverso il tono della voce e le espressioni del volto. Insieme a Carrey troviamo altri nomi importanti come Colin Firth che dà la voce e in parte il volto al nipote di Scrooge, Fred e per non farci mancare nulla troviamo un altro attore camaleontico ovvero Gary Oldman che interpreta il Signor Marley, una vecchia conoscenza di Scrooge! “A Christmas Carol” non fu il primo film d’animazione realizzato totalmente in “motion capture” ma fu un altro film sempre diretto da Zemeckis ovvero “Polar Express” (2000) in cui però questa particolare tecnica non si era sviluppata abbastanza da essere presentata sul grande schermo perché la resa dell’animazione, a mio parere, era molto finta quasi plasticosa. “A Christmas Carol” ovvero “Il canto di Natale” è un romanzo scritto e pubblicato nel 1843 da Charles Dickens ambientato nella Londra del 1843. Un libro che ha attraversato i secoli fino a giungere ai giorni nostri e non è invecchiato di un giorno, nonostante siano passati la bellezza di 181 anni dalla sua pubblicazione. Il racconto di Dickens è ancora attuale perché ci insegna che a qualsiasi età c’è la possibilità di cambiare, un concetto semplice, ma importante. Il romanzo è stato in grado di influenzare l’immaginario collettivo anche grazie alle varie trasposizioni cinematografiche come “Il bianco Natale di Topolino” (2001) al cui interno è contenuto l’episodio “Il canto di Natale di Topolino” (1983) che vede Topolino nella parte di Pratchett e Paperone nella parte di Scrooge e chi meglio di Paperon de Paperoni poteva interpretare questa parte visto che nella stessa creazione i disegnatori si sono ispirati al protagonista del libro di Dickens. Come ricorderete anche paperone è avaro, infatti, il nome originale del personaggio della Disney sarebbe Scrooge McDuck! Guardando questo film capiamo che le persone che vediamo circondate da buio e grigiore in realtà hanno ancora una luce in fondo al loro cuore, una luce dimenticata da tempo, ma che ritrovarla sarà come un dolce risveglio. Prima di lasciarci volevo consigliarvi un altro film d’animazione in tema natalizio “Klaus – I segreti del Natale” candidato anche all’Oscar come miglior d’animazione. Una bella storia sulla nascita di un’amicizia e sull’origine del Natale, visibile purtroppo solo su Netflix. In conclusione, voglio augurarvi un buon Natale e un buon Fine Anno e visto che questa è l’ultima recensione del 2024 mi auguro che ciò che vi ho consigliato finora vi sia interessato e piaciuto, se avete film da consigliarmi per questo nuovo anno sono ben accetti!
